Come dare il nome al proprio figlio? Potrebbe sembrare una cosa semplice ma non lo è affatto
Quando si sta per avere un figlio una delle pratiche più difficili è quello di dare il nome perché vanno ad interferire con questa pratica una serie di ellementi esterni che entrano nella coppia fino a creare guasti anche abbastanza seri. D’altro canto il proprio figlio dovrà portare il suo nome per tutta la vita quindi è meglio non procedere a questa operazione a cuor leggero anche se alla fine la cosa migliore è quella di trovare il giusto equilibrio tra un nome di tuo gusto. Un elemento importante non è solo il dar un bel nome ma fare attenzione al diminutivo, soprattutto nei casi in cui esso è troppo lungo.
In primo luogo è bene tenere presente quelle che sono le leggi italiane in questo settore:
- non è possibile dare un nome di un genitore o di un fratello/sorella ancora in vita perché questa operazione potrebbe creare ononimie;
- non è possibile dare nomi che possano esser motivi di scherno o derisione per la persona;
- è necessario dare un nome corrispondente al sesso del bambino, eccezion fatta per Andrea che dal 2005 è diventato sebbene sia spiaccatamente maschile unisex;
- è possibile dare nomi stranieri ma questi devono essere scritti con caratteri italiani.
Tradizione o modernità? Lo scontro perenne
E’ necessario tenere presente che c’è chi vuole rimanere legati alla tradizione quindi dare nomi legati alla propria famiglia dando i nomi dei nonni o quelli del santo della città mentre un altro pensiero è quello di dare nomi di celebrità o stranieri. In effetti tutte e due queste pratiche possono portare ad una serie di problematiche abbastanza differenti tra loro. Nel primo caso ci si potrebbe trovare di fronte a nomi troppo vecchi che possono non essere particolarmente appropriati e nello stesso modo si potrebbero avere dei problemi per i nomi stranieri.